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Campanelli di allarme e indicatori di rischio:

quando ci dobbiamo preoccupare?

Disturbi Specifici di Linguaggio

Come ci si accorge se lo sviluppo del linguaggio del nostro bambino è solo un po' in ritardo oppure rappresenta un indice predittivo per l'evolversi di un vero e proprio DSL? La letteratura scientifica suddivide la popolazione dei bambini con un ritardo di linguaggio in Late Talkers e Late Bloomers.

 

I Late Talkers (parlatori tardivi) sono quei bambini che a 24 mesi hanno un vocabolario con meno di 50 parole e non hanno ancora iniziato a combinare le parole in funzione di frase; i parlatori tardivi possono recuperare lo sviluppo linguistico intorno ai 4 anni, oppure evolversi in bambini con Disturbo Specifico di Linguaggio. 

I Late Bloomers (parlatori che "sbocciano" in ritardo) sono invece quei bambini con un ritardo di acquisizione del linguaggio che però rientrano nella norma entro i 36-40 mesi.

 

counselling strategie comunicativeDetto ciò, l'età critica per iniziare a distinguere tra ritardi transitori e probabili candidati al DSL sono i 36 mesi, ma ovviamente gli indicatori di rischio possono essere individuati più precocemente, e una volta individuati è necessario chiedere il parere di un Logopedista il quale, in seguito ad una approfondita valutazione del caso, potrà consigliare opportunamente il genitore riguardo l'eventuale necessità di procedere con ulteriori accertamenti diagnostici, le modalità di trattamento (indiretto, ovvero per facilitare l'acquisizione e lo sviluppo del linguaggio.rivolto ai genitori, oppure diretto con sedute di rieducazione logopedica per il bambino), la tempistica dei controlli periodici, e le

 

Bisogna considerare che l'evoluzione psicomotoria e linguistica varia da bambino a bambino, tuttavia esistono dei riferimenti che ci aiutano a monitorare la crescita fisiologica di nostro figlio, quali per esempio i primi passi intorno all'anno di età. 

er quanto riguardo il linguaggio, le tappe di acquisizione procedono in linea di massima nel seguente modo:P

 

  • 2-3 mesi: suoni di tipo gutturale

  • 4-6 mesi: pernacchie, gridolini, borbottii

  • 7-10 mesi: il bambino inizia a pronunciare suoni tipici della lingua madre a cui è esposto; inizia la lallazione

  • 10-12 mesi: lallazione variata o babbling variato

  • 12-18 mesi: dalle prime parole fino ad un vocabolario di 50 parole

  • 18-24 mesi: iniziano a combinare le parole per formare le frasi

  • 36 mesi: è in grado di pronunciare tutti i suoni della propria lingua (z, r, gl e sc possono comparire fino ai 4-5 anni)

  • Entro i 4 anni le strutture morfo-sintattiche utilizzate dal bambino sono pressochè le stesse presenti nel linguaggio adulto

 

Pertanto, i campanelli di allarme che devono spingerci a chiedere il parere di un Logopedista sono:

 

  1. Assenza o immaturità strutturale della lallazione (dai 5-7 mesi ai 9-10 mesi)

  2. Non utilizzo dei gesti deittici e referenziali e ridotti gesti articolatori (12-14 mesi)

  3. Mancata acquisizione di «schemi d’azione con gli oggetti» (12 mesi)

  4. Assenza o ridotta presenza di «gioco simbolico» (24-30 mesi)

  5. Inventario fonetico limitato (numerosi "difetti di pronuncia") e vocabolario ridotto (<20 parole a 18 mesi; <50 parole a 24)

  6. Ritardo nell’utilizzo combinato di gesto e parola

  7. Difficoltà nella comprensione di ordini non troppo legati al contesto (24-30 mesi)

  8. Persistere di espressioni verbali incomprensibili dopo i 2 ½ -3 anni

  9. Otiti ricorrenti nei primi anni di vita

  10. Altri casi in famiglia di disturbi del linguaggio e dell'apprendimento

  11. Il sesso maschile del bambino

 

In ogni caso non dobbiamo vivere con l'ansia! Come già detto, ogni bambino "cresce" a modo suo ma se, soprattutto all'ingresso della Scuola dell'Infanzia, le differenze tra il linguaggio del nostro bambino e quello dei suoi compagnetti si fanno sempre più evidenti, non esitiamo a chiedere una consulenza Logopedica! Attendere che si risolvi tutto con il tempo non aiuterà nè il genitore nè il bambino.

 

Disturbi Specifici dell'Apprendimento

 

Si tratta di disturbi che si manifestano in presenza di capacità cognitive ottimali, in assenza di patologie neurologiche o di deficit sensoriali, ma che interessano in modo specifico le competenze strumentali degli apprendimenti scolastici. Tale disturbo è determinato da un'alterazione neurobiologica (differenze di funzionamento delle cellule neuronali che intervengono nella letto-scrittura e nel calcolo), ovvero esiste una predisposizione innata al rischio di sviluppare disturbi dell’apprendimento, elemento confermato dalla familiarità nella trasmissione genetica dei sintomi. Sulla base del deficit funzionale vengono comunemente distinte le seguenti condizioni cliniche:

 

• Dislessia, cioè disturbo nella lettura (intesa come abilità di decodifica della lingua scritta);

• Disortografia, cioè disturbo nella scrittura (intesa come abilità di tradurre correttamente i suoni in simboli grafici);

• Disgrafia, cioè disturbo nella grafia (intesa come abilità grafo-motoria);

• Discalculia, cioè disturbo nelle abilità di numero e di calcolo (intese come capacità di comprendere e operare con i numeri).

 

Il DSA è un disturbo cronico con una prevalenza oscillante tra il 3% e il 5 % della popolazione in età evolutiva e che si presenta con caratteristiche diverse nel corso dell’età e delle fasi di apprendimento scolastico.  La definizione di una diagnosi di DSA può avvenire al termine del normale processo di insegnamento delle abilità di lettura e scrittura (fine della seconda primaria) e di calcolo (fine della terza primaria). Un’anticipazione eccessiva della diagnosi aumenta in modo significativo la rilevazione di falsi positivi, tuttavia è possibile individuare fattori di rischio e indicatori di ritardo nell’acquisizione dei prerequisiti all’apprendimento, i quali possono consentire l’attuazione di attività mirate a garantire una diagnosi tempestiva. Un importante indice predittivo è la presenza di disturbi del linguaggio nell’infanzia.

 

Le figure professionali che dovrebbero aiutare la famiglia ad individuare gli indicatori di rischio sono il pediatra e gli insegnanti. La diagnosi viene invece effettuata da un’equipe multidisciplinare composta da Neuropsichiatria Infantile, Psicologo e Logopedista. Ottenuta la diagnosi si possono mettere in atto aiuti specifici, tecniche di riabilitazione e di compenso, nonché alcuni semplici provvedimenti nella didattica, come ad esempio la concessione di tempi più lunghi per lo svolgimento di compiti, l'uso della calcolatrice, del registratore o del computer.

 

Alcuni esempi di situazioni che possono indurre il sospetto di DSA sono: errori e/o lentezza nella lettura; difficoltà di comprensione del testo scritto; numerosi errori ortografici; inversione di lettere e di numeri in lettura e in scrittura (es. 21 – 12, b - d); difficoltà ad imparare le tabelline e alcune informazioni in sequenza come le lettere dell'alfabeto, i giorni della settimana, i mesi dell'anno; difficoltà ad interpretare simboli di qualsiasi genere; confusione per quanto riguarda i rapporti spaziali e temporali (destra/sinistra; ieri/domani; lettura dell'orologio); difficoltà in alcune abilità motorie (es.: allacciarsi le scarpe), di attenzione, memoria e di concentrazione; disorganizzazione sia a casa che a scuola; difficoltà a copiare dalla lavagna; difficoltà a cogliere il significato dei numeri e ad automatizzare i processi di calcolo; difficoltà nella letto-scrittura delle lingue straniere (inglese, francese, latino, ecc.);  difficoltà nello studio quando questo è veicolato dalla lettura; fatica nel prendere bene gli appunti perché non riesce ad ascoltare e scrivere contemporaneamente; lentezza di esecuzione dei compiti a causa delle proprie difficoltà.

 

In conclusione, il DSA non è una malattia, i bambini con DSA sono intelligenti e possono imparare ed avere successo a scuola, semplicemente utilizzano un modo di apprendere diverso da quello utilizzato dalla maggior parte dei loro coetanei; il compito dei professionisti sanitari e della scuola è di comprendere quale sia il metodo di insegnamento più compatibile con il loro funzionamento neurobiologico.

 

Per informazioni sulla diagnosi e sul trattamento in equipe multidisciplinare a Pinerolo, vi invito a consultare questa pagina:

https://www.facebook.com/dsa.sos.scuola/

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