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Il Logopedista si occupa di...

  • Ritardi di linguaggio e Difetti di pronuncia;

  • Dislessia, Disortografia, Discalculia;

  • Disfonia;

  • Deglutizione atipica e Disfagia;

  • Balbuzie;

  • Disprassia oro-verbale;

  • Comunicazione in quadri di Palatoschisi;

  • Comunicazione in casi di Sordità e Autismo;

  • Afasia e Disartria;

  • Disturbi comunicativo-cognitivi in esiti di grave cerebrolesione acquisita (traumi cranici, stroke, ecc.) o sindromi neurologiche e neurodegenerative (SLA, Malattia di Parkinson, ecc.).

Ma parliamone!

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DSL: Disturbo Specifico di Linguaggio, si tratta di difficoltà nella produzione e/o comprensione del linguaggio in assenza di ritardo cognitivo o di altre patologie primarie in età evolutiva.
 
DSA: è l’acronimo di Disturbo Specifico dell’Apprendimento, e comprende Dislessia (difficoltà nella lettura), Disortografia (difficoltà nella scrittura), Discalculia (difficoltà nel calcolo e nel processamento numerico) e Disgrafia (difficoltà nel tratto grafico in scrittura).
 
Deglutizione atipica o deviante: ovvero caratterizzata da spinta linguale e dinamica deglutitoria alterate, spesso associate a problematiche di tipo ortodontico.
 
Disfagia: difficoltà nella deglutizione secondaria ad interventi chirurgici nel tratto oro-faringo-laringeo oppure a determinate patologie neurologiche.
 
Disartria: difficoltà prevalentemente di tipo articolatorio ad eziologia neurologica.
 
Afasia: compromissione delle abilità linguistiche in comprensione e/o produzione in seguito a lesione delle aree cerebrali deputate al linguaggio.
 
Disfonia: qualsiasi alterazione della voce in seguito a cattivo uso o abuso vocale, o causato da lesioni organiche laringee. La disodia è l’alterazione della voce cantata.
 
Balbuzie: alterazione del flusso verbale che si manifesta con ripetizioni di sillabe, blocchi e pause tese durante l’eloquio, o con accelerazione del parlato (cluttering).
 
CAA: è l’acronimo di Comunicazione Aumentativa Alternativa, si tratta di tecniche ed ausili per supportare o sostituire il linguaggio, laddove non sia presente o sia poco funzionale. Può essere introdotta per diverse patologie, dall’Autismo alla SLA, e si serve di materiali facilmente reperibili, come il foglio e la matita, o altamente tecnologici, dai comuni tablet e pc ai puntatori oculari e sintetizzatori vocali.
 
Prerequisiti all’apprendimentoindicatori di rischio per lo sviluppo futuro di eventuali difficoltà scolastiche sono rilevabili fin dall’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia; per questo è importante osservare nel bambino le caratteristiche del suo linguaggio , oltre alla funzionalità cognitiva, comportamentale, motoria e visuopercettiva, fin dalla tenera età.
 
Autismo: con Disturbo Pervasivo dello Sviluppo si fa riferimento ad un quadro clinico caratterizzato dalla compromissione di tre aree principali dello sviluppo del bambino, rappresentate da:
  • Interazione Sociale
  • Comunicazione verbale e non verbale
  • Repertorio di attività ed interessi

La complessità del quadro richiede il coinvolgimento di un equipe multidisciplinare in grado di supportare la crescita del bambino e l'esperienza dei genitori, infatti il bambino presenta importandi difficoltà nelle ralazioni interpersonali e nel comprendere il mondo così come fanno le altre persone, mentre la famiglia risulta fortemente scossa dall'evento fino a sentirsi impotente e incapace di entrare in contatto con il proprio figlio. Le tipologie di disturbo pervasivo dello sviluppo sono le seguenti:

  • 1. Il disturbo autistico (o autismo)
  • 2. L'autismo atipico
  • 3. Il disturbo di Rett
  • 4. Il disturbo disintegrativo dell'infanzia
  • 5. Il disturbo di Asperger (sindrome di Asperger)
  • 6. Il disturbo pervasivo di sviluppo non altrimenti specificato (PDD-NOS).

 

Disprassia oro-verbale: con questo termine si intende la difficoltà nel compiere azioni con la bocca; è possibile distinguere una forma solo orale (il linguaggio è reso correttamente) nella quale la difficoltà si manifesta soprattutto nella gestione del cibo (masticazione e deglutizione) e una forma solo verbale, nella quale non vi sono difficoltà nell’alimentazione ma la bocca non è ugualmente in grado di compiere i movimenti adatti a produrre i fonemi del linguaggio. Le due forme sono spesso associate (si parla allora di disprassia oro-verbale).

 

Palatoschisiè una malformazione della faccia, comunemente nota come "labbro leporino", che si presenta con un'interruzione più o meno grande del labbro superiore, della gengiva e del palato. Quando la schisi o fessura interessa solo il palato ci troveremo di fronte ad una palatoschisi, quando coinvolge oltre al labbro e al naso, anche la gengiva e tutto il palato, si avrà una labiopalotoschisi. Le difficoltà alimentari e comunicative che ne conseguono richiedono l'intervento precoce di un Logopedista in collaborazione con chirurgo plastico, pediatra, genetista, psicologo, otorinolaringoiatra, audiologo ed ortodontista.

 

 

Sordità: può insorgere in diverse epoche e per diverse cause, quali ad esempio congenite ereditarie, sindromiche, acquisite in sequito a complicanze peri-/neo- natali o successivamente all' esposizione ad eventi infettivi, tossici o traumatici. Un bambino che non può udire avrà difficoltà ad acquisire spontaneamente il linguaggio verbale; i cosiddetti "sordo-muti" non esistono, si tratta semplicemente di persone che non hanno potuto acquisire il linguaggio verbale poichè non hanno avuto l'opportunità di "sentirlo" ed apprenderlo. Oggi grazie alla protesizzazione acustica precoce, all'impianto cocleare ed all'intervento logopedico è possibile ottenere ottimi risultati nello sviluppo linguistico verbale e comunicativo globale. 

 

Logopedista Pinerolo

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